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La Portassa di Osasco

Proposta per la riqualificazione del tratto di via Martiri della Libertà e di via Pinerolo fra l’ingresso d

2024-01-16 10:41

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Proposta per la riqualificazione del tratto di via Martiri della Libertà e di via Pinerolo fra l’ingresso del paese ed il centro commerciale.

 Il nostro concittadino architetto Francesco Calliero gentilmente ci ha fatto pervenire un suo prezioso contributo inerente alla costruzione dell’auspicabile pista ciclabile di unione fra il concentrico di Osasco e l’area commerciale a monte del paese. Primo passo per completare il circuito che ci può unire con la pista ciclabile in essere dal ponte Chisone fino a Pinerolo.


  La sua proposta, oltre che essere un contributo ed un suggerimento rivolto alla nostra pubblica Amministrazione, mira a sollecitare anche il possibile dibattito con chi può essere interessato ad evidenziare su questa pagina suggerimenti pertinenti e sempre ben accetti.


  La Redazione, indubbiamente consapevole delle difficoltà del caso, fa sua questa proposta e ardentemente spera nella capacità gestionale, e soprattutto nella volontà politica della nostra Amministrazione di trovare le risorse per risolvere questo annoso problema.


Attendiamo vostri suggerimenti che pubblicheremo on-line e che potrete inviare all’indirizzo redazione@laportassa.it


 Oppure lasciare eventuali scritti nella buca delle lettere posta fuori della biblioteca.


 La Redazione


Proposta per la riqualificazione del tratto di via Martiri della Libertà e di via Pinerolo fra l’ingresso del paese ed il centro commerciale.


 É bello passeggiare sulle nostre colline! Se non vi capita, vi invito a farlo con tutta la famiglia, una di queste domeniche, magari cercando una delle terrazze che assicurano un’incredibile vista sulla pianura pinerolese: chi non si riempie di gioia mostrando ai propri figli, nipoti, amici, dall’alto ed in un unico colpo d’occhio, il territorio che abita e che ha contribuito a costruire nel tempo...


 Nelle belle giornate si intravedono le Alpi Marittime!


 Peccato che quella foschia fastidiosa che sporca il cielo sopra la nostra pianura e che fingiamo di non vedere sia sempre meno nebbia e sempre più smog: guardatene il colore, un alone di sfumature tra il nerofumo, il grigio topo, e l’ombra di mummia… Quella stessa polvere che rende la piana padana la zona estesa più inquinata d’Europa, con una delle più elevate incidenze di mortalità precoce dovuta a polveri sottili. E ancora: senza scomodare il peggio, sempre più ricerche concordano sul fatto che l’esposizione prolungata all’inquinamento danneggia le capacità cognitive e sembra contribuire alla diffusione di disturbi psichiatrici soprattutto fra i più piccoli.


 E’ necessario costruire, per il bene nostro e di chi vogliamo crescere sano e forte, città e paesi differenti, capaci di offrire maggior benessere e meno effetti collaterali. E chissà, magari un domani ci accorgeremo che il nostro paese ed il suo paesaggio, se curati con lungimiranza, potrebbero persino assomigliare a uno di quei posti che tanto amiamo frequentare durante le vacanze..


 Immaginare piste ciclo-pedonali complementari alla rete stradale è uno dei tasselli di questa costruzione.


 Proposta per un percorso promiscuo pedonale e ciclabile


Il percorso, in continuità alla rete di itinerari pedonali e ciclabili programmati, dovrebbe essere situato fra l'uscita dal centro abitabile ed il centro commerciale sorto su via Pinerolo, ovvero a servizio di questo e delle due fermate degli autobus di linea attualmente situate prima e dopo la rotonda di accesso al paese.


 Esso potrebbe, per il primo tratto, costeggiare la cinta muraria del Castello, passando sulla striscia a prato attuale (larghezza della banchina, fino alla striscia continua di delimitazione della corsia carrabile: maggiore o uguale a 2m). Potrebbe essere pavimentato, nel rispetto paesaggistico del muro di cinta e del Castello medesimo, nonché della normativa vigente e della auspicabile permeabilità, con griglie salvaprato carrabili.


L’occasione potrebbe peraltro risultare propizia per valutare la possibilità di una messa in sicurezza, con finalità anche conservative ovvero di valorizzazione, della suddetta cinta in pietra a secco.


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 Si aprono, a questo punto, alcune possibilità per collegarsi alla predisposizione ciclabile già presente, presso l’area commerciale, sull’altro lato della strada:


  • l’integrazione dell’attraversamento pedonale in progetto su via Pinerolo (a seguito del rifacimento del capannone a destinazione commerciale fronte rotonda) ed il proseguimento del percorso misto ciclo pedonale sul lato opposto a quello del Castello – vedi fig. 1
  • il prosieguo del percorso ciclo-pedonale in adiacenza alla cinta storica, e l’attraversamento della Provinciale poco oltre il termine di questa – fig. 2a - o all’altezza della successiva rotatoria - fig. 2b


fig. 1


fig. 2a


fig. 2b


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Di seguito si evidenziano alcuni vantaggi e svantaggi per ciascuna ipotesi:


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Area di conferimento rifiuti e fermata autobus alla porta del paese


Detta area versa da anni in condizioni di scarsa o nulla qualità urbana, pur trovandosi all'ingresso del paese e di fronte al Castello di Osasco. Con la valorizzazione dell’area (fronte Castello) grazie al percorso ciclo- pedonale, si potrebbe procedere alla sua riqualificazione attraverso la semplice piantumazione di una siepe o arbusti da fiore (forsizia..) a ridosso delle recinzioni esistenti, e dalla messa a dimora di alcuni alberelli rustici a portamento basso/arbustivo (prugnoli, ciliegi magaleppi..).


Il tutto senza intaccare: l'area di affiancamento per l'utilizzo e per lo scarico motorizzato dei cassonetti per il conferimento dei rifiuti; l'attuale fermata dell’autobus; uno spazio minimo di parcheggio destinato ai fabbricati adiacenti (tre unità abitative).


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Si allegano gli estratti normativi essenziali:


 


DECRETO MINISTERIALE 30 novembre 1999, n. 557


 


Art. 4.


2. Gli itinerari ciclabili possono essere utilizzati per esigenze prevalentemente legate alla mobilità lavorativa e scolastica quale sistema alternativo di trasporto per la risoluzione - anche se parziale -


dei maggiori problemi di congestione del traffico urbano o per esigenze prevalentemente turistiche e ricreative.


5. I percorsi promiscui pedonali e ciclabili, identificabili con la figura II 92/b del decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495, sono realizzati, di norma, all'interno di parchi o di zone a traffico prevalentemente pedonale, nel caso in cui l'ampiezza della carreggiata o la ridotta entità del traffico ciclistico non richiedano la realizzazione di specifiche piste ciclabili.


I percorsi promiscui pedonali e ciclabili possono essere altresì realizzati, previa apposizione della suddetta segnaletica, su parti della strada esterne alla carreggiata, rialzate o altrimenti delimitate e protette, usualmente destinate ai pedoni, qualora le stesse parti della strada non abbiano dimensioni sufficienti per la realizzazione di una pista ciclabile e di un contiguo percorso pedonale e gli stessi percorsi si rendano necessari per dare continuità alla rete di itinerari ciclabili programmati.


In tali casi, si ritiene opportuno che la parte della strada che si intende utilizzare quale percorso promiscuo pedonale e ciclabile abbia:


    a) larghezza adeguatamente incrementata rispetto ai minimi fissati per le piste ciclabili all'articolo 7;


    b) traffico pedonale ridotto ed assenza di attività attrattrici di traffico pedonale quali itinerari commerciali, insediamenti ad alta densità abitativa, ecc


 


Art. 7.


Larghezza delle corsie e degli spartitraffico


1. Tenuto conto degli ingombri dei ciclisti e dei velocipedi, nonché dello spazio per l'equilibrio e di un opportuno franco laterale libero da ostacoli, la larghezza minima della corsia ciclabile, comprese le strisce di margine, è pari ad 1,50 m; tale larghezza è riducibile ad 1,25 m nel caso in cui si tratti di due corsie contigue, dello stesso od opposto senso di marcia, per una larghezza complessiva minima pari a 2,50 m.


2. Per le piste ciclabili in sede propria e per quelle su corsie riservate, la larghezza della corsia ciclabile può essere eccezionalmente ridotta fino ad 1,00 m, sempreché questo valore venga protratto per una limitata lunghezza dell'itinerario ciclabile e tale circostanza sia opportunamente segnalata.


3. Le larghezze di cui ai commi precedenti rappresentano i minimi inderogabili per le piste sulle quali è prevista la circolazione solo di velocipedi a due ruote. Per le piste sulle quali è ammessa la circolazione di velocipedi a tre o più ruote, le suddette dimensioni devono essere opportunamente adeguate tenendo conto dei limiti dimensionali dei velocipedi fissati dall'articolo 50 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285.


4. La larghezza dello spartitraffico fisicamente invalicabile che separa la pista ciclabile in sede propria dalla carreggiata destinata ai veicoli a motore, non deve essere inferiore a 0,50 m.


 


Art. 12.


Superfici ciclabili


1. Sulle piste ciclabili deve essere curata al massimo la regolarità delle superfici per garantire condizioni di agevole transito ai ciclisti, specialmente con riferimento alle pavimentazioni realizzate con elementi autobloccanti.


2. Sulle piste ciclabili non è consentita la presenza di griglie di raccolta delle acque con elementi principali paralleli all'asse delle piste stesse, né con elementi trasversali tali da determinare difficoltà di transito ai ciclisti.


 


 


 


 


Osasco, gennaio 2020


Francesco Calliero



redazione@laportassa.it